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Alla ricerca di Dio - Santuario dell'Amore Misericordioso di Collevalenza (PG)

  Martedì, 31 Ottobre 2017

Per raggiungerlo con l'auto prendere l'autostrada A1 Roma Firenze poi la superstrada Orte Terni e infine da Terni la statale SS3 bis via Tiberina fino a Collevalenza

Informazioni: www.collevalenza.it

La storia

Madre Speranza di Gesù, al secolo María Josefa Alhama Valera (Santomera, 30 settembre 1893 – Collevalenza, 8 febbraio 1983),nacque nel 1893 a Santomera, nella regione di Murcia (Spagna), da una famiglia indigente, primogenita di nove figli da un bracciante e una casalinga. Madre Speranza conobbe e condivise la povertà della sua famiglia.
Dopo essere entrata a far parte, all'età di 21 anni, della Congregazione delle "Figlie del Calvario" a Villena, nel 1930 fondò a Madrid quella che sarebbe diventata la Congregazione delle Ancelle dell'Amore Misericordioso.
Madre Speranza, dagli anni cinquanta, cominciò a realizzare il progetto che per lei rappresentava la volontà di Dio: la costruzione di un santuario dedicato all'Amore Misericordioso di Dio, al quale dedicò la sua vita. Questa fu la sua missione e la sua opera definitiva. Volle in questo luogo "far conoscere a tutti che Dio è un Padre che ama, perdona, dimentica e non tiene in conto i peccati dei suoi figli quando li vede pentiti". 
Oltre a diversi fenomeni prodigiosi quali la trasmutazione di acqua in olio e altri, Madre Speranza (come altre figure mistiche), è stata protagonista in vita di fenomeni di bilocazione. Stigmatizzata, spesso essudava sangue. Memorabile è l'episodio avvenuto nel 1960, quando, essendo il paese umbro di Collevalenza privo di acqua, Lei, affidandosi a Dio (il suo "ingegniero"), indicò con il bastone il punto in cui si doveva procedere con la trivellazione per trovare l'acqua che avrebbe rinnovato i prodigi di Lourdes. Dopo la rottura di numerose trivelle (secondo la mistica causate dal Demonio), venne trovata la falda acquifera che Madre Speranza definì «il sollievo del corpo per trovare Dio». Solo nell'anno 1998 si sono registrati quasi 800 casi di guarigione.
Il 22 novembre 1981 papa Giovanni Paolo II si recò in visita al santuario, incontrando anche Madre Speranza. L'anno successivo il santuario ottenne il riconoscimento di Basilica minore.Durante un'udienza svoltasi a Roma nel 1981, papa Giovanni Paolo II si espresse con queste parole nei confronti di Madre Speranza e delle sue "ancelle":
« Il mondo è assetato, anche senza saperlo, della Misericordia divina e in questo mondo voi siete chiamati a porgere quest'acqua prodigiosa e risanatrice dell'anima e del corpo. »
(Giovanni Paolo II, Roma, 1981) 
Nel santuario da lei voluto, Madre Speranza visse fino al giorno della sua morte, avvenuta l'8 febbraio 1983. Il suo corpo, come aveva desiderato, riposa nella cripta del santuario stesso.
Il 24 aprile 1988 è iniziato il processo per la canonizzazione nella diocesi di Orvieto-Todi. Il 12 giugno 1992 la Congregazione delle Cause dei Santi ha concesso il decreto di validità giuridica degli atti del processo diocesano, concluso l'11 febbraio 1990. Il 12 giugno 1993 è avvenuta la consegna alla Congregazione delle Cause dei Santi della positio sulla vita e le virtù di Madre Speranza. Il 23 aprile 2002 la Chiesa, dopo aver riconosciuto le sue virtù eroiche, l'ha proclamata venerabile[3]. Il 5 luglio 2013, con il consenso di papa Francesco, il cardinale Angelo Amato ha emesso il decreto di beatificazione. Il rito di beatificazione è stato celebrato il 31 maggio 2014, presso il santuario di Collevalenza.
 
 
 
Eventi miracolosi
Giunta in Italia nel maggio 1936, la Beata Madre Speranza andò a vivere a Roma. Tra i tanti fatti di cui si rese protagonista, ci fu l'episodio in cui circa cinquecento persone vennero sfamate, pur avendo a disposizione pochissimo cibo. Secondo i testimoni (di cui alcuni tuttora viventi), le pentole pur essendo svuotate di minestra, mantenevano sempre lo stesso livello. Pietro Iacopini, che visse per più di 35 anni al fianco della venerabile Madre Speranza di Gesù, racconta innumerevoli altri fatti apparentemente inspiegabili che segnarono l'esistenza terrena di Madre Speranza. Tra questi, la materializzazione di una statuina di Gesù bambino da inserire in un presepio (statuina attualmente custodita ad Alfaro in Spagna), la incredibile pioggia di denaro caduto letteralmente dal cielo (in presenza di numerosi testimoni) avvenuta presso il santuario di Collevalenza. Soldi destinati al pagamento degli operai che avevano costruito lo stesso santuario. E infine, ma non ultima, la materializzazione di 40 milioni delle vecchie lire (trovati dentro una scatola di cartone appoggiata su un letto), che servirono per pagare gli operai che avevano costruito la Via Crucis del santuario. Ad assistere alla scena stavolta fu il Sig. Ennio (uno dei più stretti collaboratori di Madre Speranza), che rimase sbalordito e incredulo. In quel periodo tale Sig. Ennio attraversava un momento di crisi e aveva preso la decisione di andar via dal santuario. Inutile dire che dopo il suddetto episodio non se ne andò più. La cosa che sconvolse tutti, fu che la cifra trovata era esattamente l'importo che doveva essere consegnato alla ditta che aveva costruito la Via Crucis al santuario di Collevalenza.
Secondo il Padre Spirituale, avrebbe ricevuto in sogno dal Signore in persona la profezia che il Vescovo di Todi stava per morire di un tumore in fase terminale, e per entrare in Paradiso come premio della Consacrazione del primo santuario al mondo dedicato all'"amore misericordioso". Durante il funerale, alle ore 18:00, la monaca cadde "in estasi" vedendo il Signore e il Vescovo che le confessò di essere stato in Purgatorio, e che lì due giorni di Purgatorio equivalgono a 80 anni di vita sulla terra. 
 

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